Il nostro viaggio prosegue nella storia di un’opera nevralgica del sistema infrastrutturale della nostra città. È il 6 ottobre 1955 e siamo a Palazzo Marino. Alle ore 16.45, alla presenza del sindaco Virgilio Ferrari, nasce la Società Metropolitana Milanese (oggi MM SpA). Da allora sono passati settant’anni, durante i quali l’azienda ha compiuto un lungo cammino: nata come società di ingegneria per la costruzione della metropolitana di Milano, ebbe come primo presidente Ercole Bottani, docente di elettrotecnica generale al Politecnico.

L’idea di una metropolitana a Milano non è affatto recente: aveva già un secolo di storia! Bisogna tornare al 1857, quando l’ingegner Mira, specialista di trasporti, propose di deviare le acque del Naviglio e sfruttarne l’alveo come tracciato per una linea di tram a cavalli. Il primo progetto davvero ispirato alle moderne metropolitane europee arrivò però solo nel 1905: gli ingegneri Candiani e Castiglioni immaginarono una ferrovia sotterranea da Porta Vittoria a Parco Sempione (da realizzarsi in tempo per l’Expo 1906). Da allora si susseguirono numerosi progetti, alcuni visionari, altri più concreti: impossibile ripercorrerli tutti. Per chi volesse approfondire, restano imprescindibili le pagine delle monumentali Storie dei trasporti del compianto Francesco Ogliari.

Ferrovia Metropolitana di Milano – 1905: Progetto degli ingegneri Candiani e Castiglioni

Siamo ormai alla Seconda guerra mondiale o, meglio, all’immediato dopoguerra. A guidare il governo politico della città, fin dall’alba della Liberazione, è il Comitato di Liberazione Nazionale di Milano. Proprio sul suo tavolo, nel settembre del 1945, approda un ordine del giorno: “Il problema delle linee metropolitane di Milano”. Riprendendo i progetti già elaborati dagli uffici comunali all’inizio degli anni Trenta, i rappresentanti dei partiti e delle organizzazioni antifasciste riconoscono la necessità di dotare Milano di una vera rete metropolitana: sei linee in tutto. Due dirette verso Monza (una lungo l’asse dell’omonimo viale, l’altra lungo l’asse Zara), una verso Lodi, una verso Binasco, una che – passando da Baggio – raggiunga Magenta e, infine, una linea circolare sotto la neonata circonvallazione esterna, con stazioni di interscambio presso i principali snodi ferroviari.

Corriere della Sera – 2 agosto 1931: si illustra il progetto del Comune di Milano, presentato al Ministero, di cinque linee metropolitane (per la prima volta si menziona Baggio come snodo nel sistema metropolitano)

L’opera viene considerata non solo utile, ma urgente, e si intravede nella parziale distruzione della città un’occasione per ripensarne la ricostruzione in chiave moderna. Resta però aperto il nodo dei finanziamenti, che dovranno provenire da capitali privati: qualcuno arriva a proporre di rivolgersi agli investitori americani. Nel 1949 un nuovo studio sulla metropolitana, firmato dall’ingegnere e assessore Giambelli, si inserisce nelle proposte elaborate in vista del Piano Regolatore, approvato poi nel 1953. Nel frattempo, però, i cittadini iniziano a percepire un eccesso di indecisioni e di progetti che si accavallano. La svolta arriva la sera del 3 luglio 1952, ultimo atto prima della pausa estiva: il consiglio comunale approva all’unanimità la proposta della Giunta di avviare la costruzione del primo tronco: da piazzale Lotto a Villa San Giovanni. A guidare i lavori, come ingegnere capo del Comune, viene nominato Amerigo Belloni.

1954: L’ingegnere Amerigo Belloni illustra il progetto della prima tratta della metropolitana di Milano

Si arriva così all’ottobre del 1954, quando il progetto, ormai definito in ogni dettaglio, ottiene l’approvazione del Ministero dei Lavori Pubblici. «Vorrei che il primo colpo di piccone fosse dato il giorno di Sant’Ambrogio» auspica l’assessore. «Bisogna fare la metropolitana senza che i milanesi se ne accorgano» ribatte, con pragmatismo, il progettista. Il costo complessivo preventivato per la prima linea ammonta a 25 miliardi di lire, cui se ne devono aggiungere altri cinque per interessi e oneri del debito pubblico da contrarre. Mancava però ancora un soggetto capace di costruire e gestire l’opera: ed è qui che, il 6 ottobre 1955, settant’anni fa, nasce la Società Metropolitana Milanese.

Per l’avvio del cantiere, fra via Mario Pagano e via Giotto, si dovrà tuttavia attendere la chiusura delle gare d’appalto, il 4 maggio del 1957. L’inaugurazione ufficiale della Linea Rossa, affidata alla gestione dell’Azienda Tranviaria Municipale (ATM) come l’intero servizio pubblico cittadino, avverrà il 1° novembre 1964. Nel frattempo, sono già partiti i lavori della seconda linea e torna ad affacciarsi il sogno, concepito sin dal 1931, di una rete metropolitana estesa e articolata su sei direttrici. Nel maggio 1965, intanto, viene confermata la decisione di prolungare “la rossa” fino a Baggio.

Via Zurigo – 1972: costruzione della fermata Inganni, capolinea della Linea 1 tra il 1975 e il 1992

Il sistema metropolitano è un percorso tra generazioni, un mosaico in divenire nato dalla fatica di tecnici e operai dove ogni luogo conta e nessuno deve sentirsi escluso. C’è chi ha atteso per decenni che i servizi pubblici indispensabili fossero disponibili, e chi li riceverà come eredità di lotte e conquiste collettive. Il Piano di Governo del Territorio 2030, se comunicato, può diventare uno strumento di partecipazione, capace di dare voce a tutte le comunità, rompendo l’isolamento che troppe volte lascia indietro i più fragili.

L’arrivo della metropolitana a San Cristoforo e l’auspicata apertura dei cantieri verso Parri-Baggio-Olmi segnano solo un passaggio. Non dobbiamo dimenticare che esiste un processo che vede una valutazione positiva del prolungamento di M5 oltre San Siro: verso Quarto, Quinto e Figino, perché una città giusta è quella che non smette di unire. È così che si realizza un sogno lungo settant’anni, radicato in una visione di città solidale, inclusiva e metropolitana.